Domanda di daghi: Chi ha letto Purezza e pericolo di Mary Douglas?
mi servirebbe un riassuntino.. o anche un’analisi.. o un commento! qualsiasi cosa!!!
grazie per lo sforzo, ma l’introduzione c’è anche nel libro… 🙂
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Purezza e pericolo. Un’analisi dei concetti di contaminazione e tab๠(titolo originale: Purity and Danger. An Analysis of Concepts of Pollution and Taboo, 1966, prima edizione italiana 1975) è il titolo di un saggio dell’antropologa britannica Mary Douglas.
Si tratta di un fondamentale studio sui concetti di rischio e pericolo basato sull’analisi comparata delle religioni e dei sistemi simbolici attraverso l’analisi dei diversi utilizzi del concetto di impurità . La tesi di fondo è che queste definizioni simboliche, nella loro diversità formale e intrinseca, sono necessarie alle strutture sociali esistenti praticamente in ogni tipo di società .
Un possibile esempio è il parallelo che è possibile instaurare tra le prescrizioni adottate dalla popolazione dei Lele e i divieti alimentari dell’Antico Testamento. In entrambi i casi non si tratta di semplici prescrizioni igieniche ma, ad un livello pi๠profondo, l’istituzione che definisce ciò che si può accettare e ciò che è inaccettabile, manifestandosi nella forma di un ordinamento morale collettivo, si traduce in un sistema simbolico socialmente riconosciuto che regola il comportamento sociale di un determinato gruppo umano.
Nello specifico, l’antropologa ha dimostrato che le regole rituali ebraiche Casherut non sono nà© primitive regolazioni per la salute nà© prove scelte in modo casuale della devozione dell’ebreo a Dio. Tali regolamentazioni servono a sostenere le categorizzazioni simboliche: i cibi proibiti sono quelli “ambigui” che mettono in crisi il sistema delle categorie, in un certo senso al fine di “rinforzare” il sistema stesso. L’esempio pi๠immediato – tra i numerosi forniti dalla studiosa – può essere quello del maiale che, avendo lo zoccolo biforcuto come gli ungulati ma non essendo un ruminante, è difficilmente “catalogabile” all’interno di una strutturazione del cosmo rigorosa e precisa (talora in modo quasi ossessivo), collocandosi in una zona marginale.
In quest’ottica, margine, confine, soglia sono sinonimi di ambiguità , incertezza e quindi di potenziale pericolo. Allo stesso modo, Douglas afferma che i rituali di purezza incentrati sulla sessualità servono ad affermare la distinzione di genere del corpo umano in accordo alla distinzione sociale. I tab๠sono dispositivi atti a proteggere le categorizzazioni, servono ad individuare le ambiguità e le traspongono nell’ambito del sacro.
«Che cos’hanno a che vedere le nostre quotidiane pulizie domestiche con le regole alimentari della tradizione ebraica? O che cosa mai può accomunare la nostra repulsione nei confronti di ciò che è vischioso con i tab๠sessuali dei Mae Enga o con il valore simbolico della cottura del cibo presso i bramini dell’India? Apparentemente nulla. Ma non è cosଠsecondo Mary Douglas, docente d’Antropologia all’University College di Londra ed esponente di quello strutturalismo antropologico inglese che riconosce il suo ispiratore principale in Evans-Pritchard. […]» (Guido Ferraro, Introduzione all’edizione italiana, Il Mulino 1975).
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