Testo argomentativo sull unità  d italia e il risorgimento?

Domanda di Emanuele L: Testo argomentativo sull unità  d italia e il risorgimento?
Questa è la mia tesi:Oggi ci sentiamo veramente italiani solo in ambito sportivo(mondiali),il valori dei giovani che nel 1861 hanno portato all unità  d’italia oggi sono scomparsi.Cambiare la storia (come propone angela pellicciari) non ci servirà  per cambiare il presente,ma cambiare il presente servirebbe per modificare il futuro.La corruzione,la mafia e la carenza di valori ci hanno reso un popolo passivo e ci hanno fatto perdere l’orgoglio di essere italiani.
Cosa ve ne pare???????
Con quali argomentazioni la posso ampliare e migliorare?????

Migliore risposta:

Answer by PALMIERO
Per storia d’Italia si intende per convenzione la storia della regione geografica italiana e dei popoli che l’hanno abitata, dotata – al di là  delle molteplici differenze culturali e delle successive trasformazioni politiche – di una specifica identità  che l’ha condotta nei secoli a essere riconosciuta come un unico soggetto storico. In un’accezione pi๠ristretta, per storia d’Italia si intende invece la storia dello stato unitario, ossia la storia del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana, nonchà© degli eventi che condussero alla sua formazione, ossia la storia dell’espansione del Regno di Sardegna,tradizionalmente conosciuta come Risorgimento.Il popolamento del territorio italiano risale alla preistoria, epoca di cui sono state ritrovate importanti testimonianze archeologiche. L’Italia è stata abitata almeno a partire dal periodo Paleolitico.Tra i pi๠interessanti siti archeologici italiani risalenti al paleolitico, si ricorda quello di Monte Poggiolo, presso Forlଠe la Grotta dell’Addaura,presso Palermo, nella quale si trova un vasto e ricco complesso d’incisioni,databili fra l’Epigravettiano finale e il Mesolitico, raffiguranti uomini ed animali.Tra i popoli insediatisi nel Neolitico, quando l’uomo da cacciatore divenne anche pastore e agricoltore, si ricordano gli antichi Camuni (in Val Camonica).Tra l’VIII ed il VII secolo a.C., coloni provenienti dalla Grecia iniziarono a stabilirsi sulle coste del sud peninsulare italiano e in Sicilia. Le prime colonie ad essere costituite furono quelle ioniche e peloponnesiache: gli Eubei e i Rodii fondarono Cuma, Reggio Calabria,Napoli, Naxos e Messina, i Corinzi Siracusa (i cui abitanti a loro volta fonderanno la città  di Ankon, l’odierna Ancona), i Megaresi Leontinoi,gli Spartani Taranto,mentre coloni provenienti dall’Acaia furono all’origine della nascita di Sibari e di Crotone. Altre importanti colonie furono Metaponto, fondata anch’essa da coloni Achei,Heraclea e Locri Epizefiri.Con la colonizzazione greca i popoli italici entrarono in contatto con una civiltà  raffinata,caratterizzata da espressioni artistiche e culturali elevate che diedero origine nella parte meridionale della penisola italiana e in Sicilia a scuole filosofiche e alla fioritura di letterati, artisti e uomini di scienza sia di origine greca (Pitagora) che autoctona (Teocrito, Parmenide, Archimede, ecc.).I Greci furono anche portatori di istituzioni politiche sconosciute all’epoca e che prefiguravano forme di democrazia diretta. Tra le principali città  greche in terra italiana, vi fu Napoli, il cui porto, specialmente a partire dal 420 a.C.,in concomitanza col calo dell’influenza ateniese, si impose tra i pi๠importanti del Mediterraneo.Anche Siracusa, fra il V ed il IV secolo a.C. conobbe un notevole sviluppo demografico ed economico.I contrasti fra le colonie greche e le popolazioni autoctone furono frequenti, tuttavia i Greci cercarono di instaurare rapporti pacifici con le popolazioni locali, favorendo, in molti casi, un loro lento assorbimento.La ricchezza e lo splendore delle colonie furono tali da far identificare l’Italia meridionale peninsulare dagli storici romani con l’appellativo di Magna Grecia.Nel III secolo a.C. tutte le colonie italiote della Magna Grecia e quelle siciliane furono assorbite nello Stato romano. Per molte di esse iniziò un fatale declino.Secondo la tradizione, la città  di Roma fu fondata il 21 aprile del 753 a.C. da Romolo sul colle palatino. In realtà , già  in precedenza erano sorti villaggi in quella posizione, fondamentale per la via di commercio del sale, ma solo alla metà  dell’VIII secolo questi si unirono in una sola città . La zona era dotata, inoltre, di un buon potenziale agricolo, e la presenza dell’isola Tiberina rendeva facile l’attraversamento del vicino fiume Tevere.Romolo instaurò nella città  il regime monarchico: fino al 509 a.C.,Roma fu retta, secondo la tradizione,da sette re,che apportarono notevoli contributi allo sviluppo della società .Ognuno dei primi quattro, infatti, operò in un diverso ambito dell'”amministrazione statale”: il fondatore eponimo Romolo diede il via alla prima guerra di espansione contro i Sabini, originatasi dall’episodio del ratto delle Sabine, e associò al trono il re nemico Tito Tazio, allargando per primo le basi del neonato stato romano. Stabilଠpoi la suddivisione della popolazione in tre trib๠e pose le basi per la ripartizione tra patrizi e plebei.Il suo successore Numa Pompilio istituଠi primi collegi sacerdotali, come quello delle Vestali, e riformò il calendario. In seguito, Tullo Ostilio riprese le ostilità  contro i popoli vicini e sconfisse la città  di Alba Longa, mentre il successore Anco Marzio operò nel campo dell’urbanistica: costruଠil primo ponte di legno sul Tevere, fortificò il Gianicolo e fondò il porto di Ostia.Ai primi quattro re, di origine latina, fecero seguito altri tre di origine etrusca: verso la fine del VII secolo, infatti, gli Etruschi, all’apogeo della loro potenza, estesero la loro inf

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