E’ stato emanato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il decreto legge legato al caso Ilva, recante: “disposizioni urgenti a tutela della salute dell’ambiente e dei livelli di occupazione in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale”. Il decreto che è già in vigore e consultabile sul web, si riparte in cinque articoli e prevede che il ministro dell’Ambiente “può autorizzare, in sede di riesame dell’autorizzazione integrata ambientale, la prosecuzione dell’attività produttiva per un periodo di tempo determinato non superiore a 36 mesi”. Il decreto “salva-Taranto” quindi, rafforza le norme che impongono il risanamento ambientale, alle industrie pi๠inquinanti. Il Ministro dell’ambiente Corrado Clini, ringrazia il Presidente Napolitano ed afferma che nella stesura finale; “il testo estende a tutte le imprese di interesse strategico nazionale con pi๠di 200 addetti, gli impegni al disinquinamento compresi il ricorso a sanzioni (fino al 10% del fatturato) e l’adozione di provvedimenti di amministrazione straordinaria in caso di inadempienza. Intanto sembra prossimo uno scontro con la Magistratura, secondo cui la funzione legislativa crea interferenze con l’ordine giudiziario, ma soprattutto non tutela il diritto alla salute. Questa dunque, la tesi prevalente negli ambienti giudiziari Tarantini da cui non trapela nessuna possibilità di ripensamento, rispetto ad un dato di fatto ormai indiscutibile: l’Ilva inquina e provoca danni …
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