Storia razziale dell’antica Grecia: l’origine nordica degli Elleni Indoeuropei?

Domanda di Sami: Storia razziale dell’antica Grecia: l’origine nordica degli Elleni Indoeuropei?
L’antica Grecia con la sua storia e la sua civiltà  è da parecchi secoli un punto di riferimento ideale per l’intera cultura europea.
Personalmente sto scrivendo un libro sul tema, esattamente sull’interpretazione razziale della storia greca nella cultura europea (in particolare francese ed italiana, con riferimenti sparsi a parecchi autori ed alcuni approfondimenti) e nord-americana dell’800 e del ‘900.
Apro ora questa nuova discussione proprio per parlare delle origini degli antichi Greci e della loro storia dai tempi primitivi – dalle prime migrazioni indoeuropee all’epoca dell’epica omerica – fino a quelli classici, ellenistici, moderni e contemporanei; cercerò di offrire un breve quadro riassuntivo con mie parole per poi riportare articoli di approfondimento storico e culturale.
Gli originari conquistatori di stirpe e lingua ellenica – essenzialmente le tre diverse ondate principali: Ioni, Achei e Dori – erano di tipo fisico prevalentemente nordico (con alcuni influssi dinarici, che potrebbero aver assorbito nell’area balcanica, dato che non erano compattamente dolicocefali ed anzi una parte di loro era brachicefala pur avendo di solito occhi chiari e capelli biondi) e provenivano probabilmente dalla zona della Turingia/Sassonia (attuale Germania centrale e nord-occidentale) o comunque dall’Europa centro-settentrionale; in ogni caso a nord dei Balcani, ove si stanziarono sicuramente prima di giungere in Grecia ove infine si imposero come ceto nobiliare dominante sugli autoctoni pre-ellenici (bianchi anche loro, ma di ceppo sostanzialmente mediterraneo, con netta prevalenza della dolicocefalia).
Nella Grecia mediterranea pre-ellenica era già  fiorita da alcuni millenni – ben prima delle conquiste indoeuropee – una grande civiltà  come quella egeo-cretese detta minoica che in seguito influenzò fortemente con la sua arte, la sua organizzazione sociale e la sua religione la successiva civiltà  greca storica, a partire dai tempi di Micene allorchè gli Achei omerici (che formavano l’aristocrazia micenea) ereditarono buona parte della civiltà  locale.
La storia greca delle varie poleis – che subentrarono agli ordinamenti monarchici ed aristocratici – era già  il prodotto della quasi completa fusione biologica e culturale fra gli Elleni Indogermani e gli autoctoni di stirpe egeo-mediterranea, anche se la nobiltà  ed i ceti superiori rimasero per altri secoli pi๠o meno appannaggio dei lontani discendenti dei conquistatori (anche nella gloriosa e democratica Atene di Pericle, il quale era un illustre membro della nobiltà  ateniese degli Eupatridi, ove gli stranieri non godevano degli stessi diritti dei cittadini dato che la cittadinanza era assegnata sulla base del diritto di sangue e dall’appartenenza alla stirpe).
La Grecia post-periclea ed ellenistica vide un certo cambiamento nella composizione della popolazione originaria, che in parte fu decimata a causa delle continue guerre (che falcidiarono soprattutto la nobiltà  ed i ceti superiori) con spopolamento di varie zone e per il resto si fuse con gli immigrati levantini che giunsero dall’Asia Minore e dal Medio-Oriente soprattutto ad Atene. Quando ci fu la quasi completa parificazione fra greci e non-greci, fra liberi e schiavi che originariamente erano distinti su base etnica, ecco che il declino della Grecità  fu inevitabile. Una volta levantinizzata – in epoca tardo antica – la Grecia declinò anche se ci furono pur sempre alcune cerchie culturali a tenerne viva la memoria.
Nei secoli medievali – che causarono un ulteriore spopolamento di intere città  – fu però in parte ripopolata in maniera abbastanza massiccia con coloni slavi e qualche à©lites celtica e germanica poi assorbita nel resto della popolazone. Però ci fu in epoca moderna un’ulteriore imbastardimento, dovuto all’influenza turca e dell’Oriente dato che la Grecia fu parte dell’Impero bizantino e fu sottomessa alla Turchia per alcuni secoli e la cosa ha lasciato tracce nella popolazione.
In sostanza, la Grecia moderna ed attuale ha poco a che spartire con la Grecia antica, sia biologicamente che storicamente e culturalmente.
La Grecia adesso è anche in piena crisi economica e politica, lacerata da crescenti conflitti sociali, uno dei paesi messi peggio in tutta l’Europa.
La storia greca è quindi preziosa da studiare per rendersi conto di come l’imbastardimento razziale – anche se parziale, dato che comunque la Grecia non è sprofondata al livello dell’Egitto o del Maghreb, ove il cambiamento razziale è stato ancora pi๠netto nel corso dei secoli – di una popolazione e la sparizione delle sue à©lites aristocratiche possano causare il progressivo declino di una civiltà  un tempo all’avanguardia…

Migliore risposta:

Answer by gigispina@ymail.com
dopo aver letto con fatica tutto cià³ che hai scritto, non
ho compreso cosa centra l’ aspetto razziale con gli
antichissimi greci, che certo, almeno una parte, era
di origine indo europea ma non nordica. cià³ che tu
dici mi ricorda l’ idea razziale del nazismo

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